ZAVESCA

ZAVESCA

1)
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE:
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ZAVESCA 100 mg, capsule rigide. 
2)
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA:
--------------------------------------- 
Ciascuna capsula contiene 100 mg di miglustat. 
Per gli eccipienti, vedere 6.1. 
3)
FORMA FARMACEUTICA:
------------------ 
Capsula rigida 
Capsule bianche con la dicitura "OGT918" stampata in nero sul 
tappo e il numero "100" stampato in nero sul corpo. 
4)
INFORMAZIONI CLINICHE:
--------------------- 
4.1)
INDICAZIONI TERAPEUTICHE:
Zavesca e` indicato per il trattamento orale della malattia di 
Gaucher di tipo 1 con sintomatologia da lieve a moderata. Zavesca 
puo` solo essere utilizzato per il trattamento di pazienti per i 
quali la terapia di sostituzione enzimatica non e` appropriata 
(vedere paragrafi 4.4 e 5.1). 
4.2)
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE:
La terapia deve essere condotta da medici esperti nella gestione 
della malattia di Gaucher. 
ADULTI 
La dose iniziale raccomandata per il trattamento di pazienti 
affetti dalla malattia di Gaucher di tipo 1 e` di 100 mg tre volte 
al giorno. 
Episodi diarroici hanno resa necessaria, in alcuni pazienti, la 
riduzione della dose a 100 mg una o due volte al giorno. 
Zavesca puo` essere assunto a stomaco pieno o vuoto. 
BAMBINI, ADOLESCENTI E ANZIANI 
Non si hanno dati relativi alla somministrazione di Zavesca a 
pazienti con eta` inferiore ai 18 anni e superiore ai 70. Se ne 
sconsiglia la somministrazione a bambini e adolescenti. 
COMPROMISSIONE RENALE 
I dati farmacocinetici indicano una maggiore esposizione sistemica 
al miglustat nei pazienti con compromissione renale. In pazienti 
con clearance della creatinina regolata pari a 50-70 ml/min/1,73 
m2, la somministrazione di Zavesca deve iniziare con una dose di 
100 mg due volte al giorno. In pazienti con clearance della 
creatinina regolata pari a 30-50 ml/min/1,73 m2, la 
somministrazione deve iniziare con una dose di una capsula da 100 
mg al giorno. Se ne sconsiglia la somministrazione a pazienti con 
grave compromissione renale (clearance della creatinina minore 30 
ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). 
COMPROMISSIONE EPATICA 
Zavesca non e` stato valutato in pazienti con compromissione 
epatica. 
4.3)
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` al principio attivo o ad uno qualsiasi degli 
eccipienti. 
4.4)
AVVERTENZE SPECIALI E OPPORTUNE PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Sebbene non siano stati compiuti confronti diretti con la ERT 
(terapia di sostituzione degli enzimi) nel trattamento di pazienti 
naive, sembra necessario un tempo maggiore per constatare gli 
effetti di Zavesca e non vi sono prove di vantaggi in termini di 
efficacia o di sicurezza rispetto alla ERT. La ERT rappresenta lo 
standard terapeutico dei pazienti che necessitano di trattamento 
per la malattia di Gaucher di tipo 1. 
L`efficacia e la sicurezza di Zavesca non sono state valutate in 
pazienti affetti da una forma grave di malattia di Gaucher, 
caratterizzata da una concentrazione dell`emoglobina inferiore a 9 
g/dl, conta piastrinica inferiore a 50 x 10 alla nona/l o malattia 
ossea attiva. 
In fase di trattamento, circa il 30% dei pazienti ha riportato 
tremore fisiologico eccessivo delle mani. Il tremore e` iniziato 
solitamente entro il primo mese e, in molti casi, si e` risolto 
nell`arco di 1-3 mesi nel corso del trattamento. La riduzione 
della dose puo` migliorare il tremore solitamente entro pochi 
giorni, ma talvolta puo` rivelarsi necessario interrompere il 
trattamento. 
Si raccomanda il regolare monitoraggio della vitamina B12 in 
ragione dell`elevata diffusione della carenza di vitamina B12 nei 
pazienti affetti dalla malattia di Gaucher di tipo 1. 
Sono stati riportati casi di neuropatia periferica in pazienti 
trattati con Zavesca in presenza o in assenza di condizioni 
concomitanti, quali la carenza di vitamina B12 e la gammopatia 
monoclonale. Tutti i pazienti devono essere sottoposti ad una 
valutazione neurologica di base e ripetuta. E` necessario che i 
pazienti che mostrano sintomi quali torpore e formicolio siano 
sottoposti ad un`attenta rivalutazione del rapporto rischi- 
benefici, con possibile interruzione del trattamento. 
Durante i trial clinici di Zavesca sulla malattia di Gaucher di 
tipo 1 sono stati registrati casi isolati di disfunzione 
cognitivia. In tutti i pazienti sottoposti a trattamento con 
Zavesca si raccomanda la valutazione di base e periodica delle 
funzioni cognitive. 
Durante l`assunzione di Zavesca, e` necessario che i pazienti di 
sesso maschile adottino affidabili metodi contraccettivi. Studi 
condotti sui ratti hanno dimostrato che il miglustat agisce 
negativamente sulla spermatogenesi, sui parametri spermatici e 
riduce la fertilita` (vedere paragrafo 5.3). Fino a quando non 
saranno disponibili ulteriori informazioni, si consiglia ai 
pazienti di sesso maschile di interrompere il trattamento con 
Zavesca e di adottare affidabili metodi contraccettivi per i 3 
mesi successivi prima di tentare la procreazione. 
A causa della scarsa disponibilita` di informazioni su questo 
farmaco, utilizzare Zavesca con prudenza su pazienti con 
compromissione renale o epatica. Vi e` uno stretto rapporto tra la 
funzione renale e la clearance del miglustat. L`esposizione del 
miglustat e` notevolmente maggiore in pazienti con grave 
compromissione renale (vedere paragrafo 5.2). Attualmente, 
l`esperienza clinica acquisita su questi pazienti non e` 
sufficiente per fornire raccomandazioni in merito al dosaggio. Si 
sconsiglia la somministrazione del farmaco a pazienti con grave 
compromissione renale (clearance della creatinina minore 30 
ml/min/1,73 m2). 
4.5) INTERAZIONE CON ALTRI MEDICINALI E ALTRE FORME DI 
INTERAZIONE:
I pochi dati disponibili indicano che la somministrazione 
concomitante di Zavesca e Cerezyme puo` determinare una riduzione 
dell`esposizione al miglustat (in uno studio condotto su un 
ristretto gruppo parallelo e` stata osservata una riduzione di 
circa il 22% nella Cmax e una riduzione del 14% nell`AUC). Questo 
studio indica inoltre che Zavesca non ha alcun effetto o solo un 
effetto limitato sulla farmacocinetica del Cerezyme. 
4.6) GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO. 
Non sono disponibili informazioni relative all`impiego del 
miglustat in donne in stato di gravidanza. Studi condotti su 
animali hanno messo in evidenza effetti sulla riproduzione, 
compresa la distocia (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale 
per gli essere umani e` tuttora sconosciuto. Il miglustat 
attraversa la placenta. Non utilizzare Zavesca durante la 
gravidanza. Le donne in eta` fertile dovranno adottare opportune 
misure contraccettive. 
Non e` noto se il miglustat venga escreto nel latte materno. Si 
sconsiglia l`assunzione di Zavesca durante l`allattamento. 
4.7) EFFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE VEICOLI E SULL`USO DI 
MACCHINARI:
Non sono stati effettuati studi sulla capacita` di guidare veicoli 
e sull`uso di macchinari. E` stata tuttavia riportata l`insorgenza 
di vertigini come evento avverso estremamente comune e i pazienti 
che soffrono di vertigini devono pertanto astenersi dal guidare 
veicoli o fare uso di macchinari. 
4.8)
EFFETTI INDESIDERATI:
Nella tabella sottostante sono elencati gli eventi avversi 
riportati nei trial clinici condotti su Zavesca in 82 pazienti, 
classificati per sistema corporeo e frequenza (Molto comune: 
maggiore 1/10, Comune maggiore 1/100, minore 1/10). La maggior 
parte degli eventi presentava un grado di gravita` da lieve a 
moderato. 
Disturbi del metabolismo e nutrizionali 
Molto comune Perdita ponderale 
Comune Calo dell`appetito, incremento ponderale 
Disturbi del sistema nervoso 
Molto comune Tremore, vertigini, cefalea, crampi alle gambe 
Come Parestesia, neuropatia periferica, disfunzione 
cognitiva 
Disturbi alla vista 
Molto comune Disturbi visivi 
Disturbi gastrointestinali 
Molto comune Diarrea, flatulenza, dolori addominali, 
nausea, costipazione, vomito 
Comune Dispepsia, distensione 
In circa il 60% dei pazienti e` stata osservata perdita ponderale. 
Il punto minimo si e` verificato dopo 12 mesi con una perdita 
media del 6-7% del peso corporeo, con successiva tendenza ad un 
incremento verso il valore di base. 
In oltre l`80% dei pazienti sono stati osservati eventi 
gastrointestinali all`inizio del trattamento o a fasi 
intermittenti durante lo stesso. Nella maggior parte dei casi, si 
tratta di episodi di lieve entita` che si risolvono spontaneamente 
o in seguito a riduzione della dose. Il meccanismo di azione 
consiste probabilmente nell`inibizione dei disaccaridi all`interno 
del trattato gastrointestinale. La diarrea risponde al trattamento 
con loperamide. 
4.9)
SOVRADOSAGGIO:
Non sono stati rilevati sintomi acuti di sovradosaggio. Durante 
trial clinici, Zavesca e` stato somministrato a pazienti HIV 
positivi a dosi che hanno raggiunto i 3000 mg/giorno per un 
periodo massimo di sei mesi. Tra gli eventi avversi osservati 
rientravano: granulocitopenia, vertigini e parestesia. In un 
gruppo simile di pazienti, a cui venivano somministrate dosi di 
800 mg/giorno di farmaco o superiori, sono state riscontrate 
leucopenia e neutropenia. 
5)
PROPRIETA` FARMACOLOGICHE:
------------------------- 
5.1)
PROPRIETA` FARMACODINAMICHE:
Categoria farmacoterapeutica: altri prodotti per il tubo digerente 
e il metabolismo. 
Codice
ATC:
A16AX06 
La malattia di Gaucher e` un disturbo metabolico ereditario 
provocato dall`incapacita` di degradare il glucosilceramide. Cio` 
porta ad un accumulo lisosomiale di questa sostanza e ad una 
patologia diffusa. Il miglustat e` un inibitore dell`enzima 
sintasi glucosilceramide, l`enzima responsabile della prima fase 
del sistema della maggior parte dei glicolipidi. Studi IN VITRO e 
IN VIVO hanno dimostrato che il miglustat e` in grado di ridurre 
la sintesi del glucosilceramide. Questa azione inibitoria 
costituisce il razionale della terapia per la riduzione del 
substrato nella malattia di Gaucher. 
Il principale trial relativo a Zavesca e` stato condotto su 
pazienti incapaci o non disposti a sottoportsi alla ERT. Tra i 
motivi che hanno portato a non eseguire la ERT rientravano l`onere 
delle infusioni endovenose e le difficolta` di accesso venoso. In 
questo studio non comparativo della durata di 12 mesi sono stati 
arruolati 28 pazienti con malattia di Gaucher di tipo 1 da lieve a 
moderata, 22 dei quali lo hanno portato a termine. Alla 
conclusione dei 12 mesi previsti, sono state riscontrate una 
riduzione media del volume del fegato pari al 12,1% e una 
riduzione media del volume della milza pari al 19,0%. Sono inoltre 
stati osservati un incremento medio della concentrazione di 
emoglobina pari a 0,26 g/dl nonche` un incremento medio della 
conta piastrinica pari a 8,29 x 10 alla nona/l. Diciotto pazienti 
hanno poi continuato ad assumere Zavesca nell`ambito di un 
protocollo di trattamento esteso optional. In 13 pazienti sono 
stati valutati i benefici clinici a distanza di 24 e 36 mesi. Dopo 
3 anni di trattamento continuo con Zavesca, le riduzioni medie del 
volume del fegato e della milza sono risultate rispettivamente 
pari al 17,5% e al 29,6%. Sono stati riscontrati un incremento 
medio del 22,2 x 10 alla nona/l nella conta piastrinica e un 
incremento medio di 0,95 g/dl nella concentrazione 
dell`emoglobina. 
In un secondo studio controllato aperto 36 pazienti, che erano 
stati sottoposti per almeno 2 anni a trattamento con ERT, sono 
stati randomizzati in 3 gruppi di trattamento: un gruppo avrebbe 
continuato ad assumere Cerezyme, un altro avrebbe assunto Cerexyme 
in combinazione con Zavesca e l`ultimo sarebbe passato a Zavesca. 
Questo studio e` proseguito per un periodo di 6 mesi. Nei pazienti 
che erano passati a Zavesca sono state riscontrate lievi riduzioni 
del volume del fegato e della milza. Tuttavia, in alcuni pazienti 
si sono presentate riduzioni della conta piastrinica e incrementi 
dell`attivita` della chitotriosidasi, che indicano che la 
monoterapia a base di Zavesca potrebbe non essere sufficiente per 
mantenere lo stesso controllo dell`attivita` della malattia in 
tutti i pazienti. 
Nei 2 studi summenzionati e` stata somministrata una dose 
giornaliera complessiva di Zavesca pari a 300 mg, suddivisa in 3 
diverse somministrazioni. Su 18 pazienti e` stato condotto un 
ulteriore studio di monoterapia, in cui e` stata somministrata una 
dose giornaliera complessiva di 150 mg. Dai risultati ottenuti e` 
emersa una minore efficacia rispetto ad una dose giornaliera 
complessiva di 300 mg. 
5.2)
PROPRIETA` FARMACOCINETICHE:
I parametri farmacocinetici del miglustat furono esaminati su un 
esiguo campione di pazienti affetti dalla malattia di Gaucher di 
tipo 1. 
La cinetica del miglustat appare lineare rispetto alla dose e non 
dipendente dal tempo. 
Il miglustat viene assorbito velocemente. Le concentrazioni 
massime nel plasma si raggiungono dopo circa 2 ore dalla 
somministrazione. Non e` stata determinata la biodisponibilita` 
assoluta. La somministrazione concomitante di cibo riduce il tasso 
di assorbimento (riduzione di Cmax del 36% e ritardo di tmax di 2 
ore), ma non presenta alcun effetto statisticamente significativo 
sul grado di assorbimento del miglustat (riduzione dell`AUC del 
14%). 
Il volume apparente di distribuzione e` di 83 l. Il miglustat non 
si lega alle proteine del plasma. Da uno studio condotto con un 
profarmaco del miglustat e` emerso che la principale via di 
escrezione e` quella renale. La clearance orale apparente (CL/F) 
e` di 230 +/- 39 ml/min., mentre l`emivita media e` di 6-7 ore. 
Le scarse informazioni disponibili sui pazienti affetti dalla 
malattia di Fabry e con funzione renale compromessa hanno 
evidenziato che la CL/F diminuisce al diminuire della 
funzionalita` renale. Sebbene il numero di soggetti con livelli di 
compromissione renale lievi e moderati sia stato esiguo, i dati 
indicano una diminuzione approssimativa nella CL/F del 40% e del 
60%, rispettivamente in soggetti con compromissione renale lieve e 
moderata. I dati relativi ad una 
compromissione renale grave sono limitati a 2 pazienti con 
clearance della creatinina compresa tra 18-29 ml/min e non possono 
essere estrapolati al di sotto di questo range. Questi dati 
indicano una diminuzione nella CL/F di almeno il 70% nei pazienti 
affetti da grave compromissione renale. 
Nell`intera gamma di dati disponibili, non sono state riscontrate 
relazioni o tendenze significative tra i parametri farmacocinetici 
del miglustat e le variabili anagrafiche (eta`, indice di massa 
corporea, sesso o razza). 
Non sono disponibili dati farmacocinetici relativi a pazienti con 
compromissione epatica, bambini o adolescenti (minore 18 anni) o 
anziani (maggiore 70 anni). 
5.3)
DATI PRECLINICI DI SICUREZZA:
I principali effetti riscontrati in tutte le specie sono stati 
perdita ponderale e diarrea e, a dosaggi piu` elevati, danni alla 
mucosa gastrointestinale (erosioni e ulcerazione). Inoltre, negli 
animali, a dosaggi che comportano livelli di esposizione 
lievemente superiori al livello di esposizione clinica sono stati 
riscontrati i seguenti effetti: cambiamenti a livello degli organi 
linfoidi in tutte le specie testate, variazioni delle 
transaminasi, vacuolizzazione della tiroide e del pancreas, 
cataratte, nefropatia e alterazioni miocardiche nei ratti. Questi 
risultati sono stati ritenuti conseguenti alla debilitazione. 
Studi di tossicita` ripetuta sui ratti hanno messo in evidenza 
effetti sull`epitelio seminifero dei testicoli. Altri studi hanno 
rilevato alterazioni dei parametri spermatici (motilita` e 
morfologia) coerenti con una confermata riduzione della 
fertilita`. Questi effetti si sono verificati a livelli di 
esposizione analoghi a quelli dei pazienti, ma sono risultati 
reversibili. Nei ratti e nei coniglio il miglustat ha compromesso 
la sopravvivenza embrio-fetale, vi sono stati casi di distocia, 
sono aumentate le perdie post-inoculazione e nei conigli si e` 
riscontrata una maggiore incidenza delle anomalie vascolari. 
Questi effetti possono essere in parte correlati a tossicita` 
materna. 
Nel corso di uno studio di un anno, nei ratti di sesso femminile 
sono state osservate alterazioni della lattazione. Il meccanismo 
che predispone a tale effetto e` sconosciuto. 
Il miglustat non ha mostrato di dare luogo ad effetti mutagenici o 
clastogenici nell`ambito della serie standard di test sulla 
genotossicita`. Non sono stati condotti studi a lungo termine sul 
potenziale cancerogeno del farmaco. 
6)
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE:
-------------------------- 
6.1)
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI:
Una capsula contiene: sodio amido glicolato, povidone (K30), 
stearato di magnesio. 
Rivestimento esterno della capsula: gelatina, acqua, biossido di 
titanio (E171). 
Inchiostro di stampa: contenente ossido di ferro nero (E172), 
gomma lacca, lecitina di soia e antischiuma. 
6.2)
INCOMPATILITA`:
Non pertinente. 
6.3)
PERIODO DI VALIDITA`:
2 anni. 
6.4)
SPECIALI PRECAUZIONI PER LA CONSERVAZIONE:
Nessuna speciale precauzione per la conservazione. 
6.5)
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE:
Blister a strisce ACLAR/ALU confezionati in una scatola da 4 
blister a strisce, ciascuno contenente 21 capsule per un totale di 
84 capsule. 
6.6)
ISTRUZIONI PER L`IMPIEGO E LA MANIPOLAZIONE:
Nessuna istruzione particolare. 
7)
TITOLARE DELL`AUTORIZZAZIONE ALL`IMMISSIONE IN COMMERCIO:
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Actelion Registration Ltd 
90 Fetter Lane (ground floor) 
London 
EC4A 7JP 
Regno Unito 
8) NUMERO(I) DELL`AUTORIZZAZIONE (DELLE AUTORIZZAZIONI) 
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ALL`IMMISSIONE IN COMMERCIO:
--------------------------- 
EU71/02/238/001 
9) DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/
RINNOVO DELL`AUTORIZZAZIONE:
----------------------------------------------------------- 
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10)
DATA DI REVISIONE DEL TESTO:
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(GIOFIL FEBBRAIO 2003)